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In questo articolo andremo a fare un pò di chiarezza sui rifiuti agricoli e sul modo corretto di gestirli.
Definiamo innanzitutto quand’è che un rifiuto viene considerato agricolo. La normativa sui rifiuti agricoli li qualifica tutti come speciali, distinguendoli poi in pericolosi e non pericolosi.
Quali sono i rifiuti agricoli?
Un impresa agricola produce una varietà piuttosto ampia di rifiuti, che va dai composti organici ai materiali plastici, fino ai macchinari e ai loro componenti, ad esempio differenziando i pericolosi dai non pericolosi abbiamo:
- Rifiuti speciali non pericolosi: imballaggi (di carta, cartone o plastica), olii vegetali esausti, fanghi da sedimentazione, pneumatici usati, scarti vegetali.
- Rifiuti speciali pericolosi: oli esausti da motori, batterie esaurite, veicoli e macchinari da rottamare, fitofarmaci (e relativi contenitori non bonificati), farmaci per uso zootecnico scaduti o non più utilizzabili.
Quali rifiuti NON vengono considerati agricoli?
Ci sono poi alcuni materiali che la legge espressamente esclude dalla qualifica di rifiuto agricolo, come ad esempio:
- Le acque di scarico (disciplinate dalla normativa sugli scarichi);
- gli scarti di animali non destinati alla macellazione;
i materiali vegetali, la terra e il pietrame provenienti dalla manutenzione di alvei di scolo.